Di
quante cose abbiamo bisogno? Che cosa ci serve veramente? Se lo
sono chiesto diversi antichi e molti orientali. I medievali concludevano abbastanza
facilmente, dall'alto della loro passione per la trascendenza, che ci
bastava pochissimo e che questo, dunque, non era un problema. Poi i
moderni hanno sensatamente legato tutta una serie di istanze di
emancipazione al possesso dei beni, alla disponibilità di risorse di
vario tipo capaci di rendere più lunga e piacevole la vita. Per
questo l'economia di mercato resta da un fracco di tempo in cima alla
classifica dei sistemi preferiti o preferibili: malgrado alcune sue
importanti controindicazioni, sembra aver risposto al bisogno di beni
e risorse meglio di tutte le alternative in circolazione e,
segnatamente, delle economie collettivistiche – quelle storicamente
realizzate, perlomeno - rimaste indietro rispetto al capitalismo su
tutta la linea (tenore di vita, libertà, rispetto per l'ambiente,
funzionamento delle istituzioni ecc...) eccetto forse per la magra
consolazione di un mondo in cui le disuguaglianze erano limitate,
soprattutto grazie, però, a un livellamento verso il basso di quasi
tutte le disponibilità.