martedì 12 luglio 2011

QUANDO IL PIAVE NON MORMORA

Raccontata dal collega S.:
Colloquio orale liceo, candidato fragile. La prof di storia ha chiesto di parlare del corso della Grande Guerra. Il candidato ne parla in modo essenziale, un po’ approssimativo ma potrebbe bastare per la sufficienza che serve (anche se poi ci sono tutte le altre materie e bisogna vedere). Poi il candidato spara:
“...E poi ci fu la vittoria dell’Italia a Caporetto”
La prof. sbarra gli occhi: “Fermo: correggiti per piacere”.

“Ah, sì, volevo dire la disfatta di Caporetto”.
La prof, cercando di chiudere con una cosa semplice: “Ecco, e poi dove avviene la battaglia decisiva sul fronte italiano?”
Risposta: “…”
Prof.: “Non è difficile”
Risposta: “…”
Prof. “Ma il fronte, dov’è? Dove si stabilisce il fronte dopo Caporetto?”
Risposta: “…”
Prof.: “Un fiume…”
Risposta: “…”
Prof.: “Passiamo a qualcos’altro…”

Il commento non è semplice come sembra. Per questo non affrontiamo qui le mille questioni connesse a una situazione come questa. Siamo tutti d’accordo sul fatto che cose del genere non dovrebbero, non devono succedere. Diciamo anche che questo è certamente un caso limite tra quelli di tanti ragazzi che invece fanno un buon lavoro, a volte ottimo, e che anche sul piano della prestazione sanno dare buona prova. Ma il punto è: da dove si comincia per evitare che succedano queste cose? Bocciare di più e prima? Ricetta vecchia ma non completamente sbagliata. E’ la più semplice e salvaguarda il sistema. Ma non si fa carico di nessun problema e lascia indietro tanta gente. Però è quello che si deve fare piuttosto che succedano queste cose. Ma attenzione, risolve pochissimo e non lo si deve fare alla leggera, con la coscienza tranquilla, senza aver tentato prima, predisposto prima interventi e soluzioni, senza aver strutturato il sistema anche in funzione di quelli a cui manca qualcosa ma che ce la possono fare se guidati un po’, se messi in condizione di migliorare. Mettendoci del loro, ovviamente. E’ la grande, abissale, epocale questione del recupero. Altro tema fondamentale e che sembra mostrare un nucleo enigmatico. La scuola è un groviglio. Ma se ci si mette con pazienza e intelligenza a separare e districare, possibile che non ne possa uscire qualcosa?

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