giovedì 16 maggio 2013

DEFINIZIONI


Lo schema preparato per la 5LS B nel 2005
Quando devi fare un regalo, anche piccolo, è veramente il pensiero che conta. Conta che veramente tu sia stato attento e abbia preso nota, conta se ti ricordi cosa piace e cosa interessa e in base a quello capisci cosa piacerebbe. 
(qui lo schema in formato A4, le definizioni e la soluzione)
Puoi magari non prenderci del tutto, ma se davvero ci hai provato e hai fatto il possibile per andarci vicino, allora si sente. Naturalmente non importa il prezzo, piuttosto il tempo che ci hai messo. E' un po' come quando la zia ti invita a cena e ti fa la cosa che sa che mangi volentieri e ti dice che te l'ha fatta con tanto amore e tu sai che è vero.
Per qualche anno, come segno di affetto pre-esame, come regalo di fine scuola alle mie classi che uscivano, ho preparato un cruciverba, grande, con dentro nomi e cognomi degli studenti: alcuni nomecognome, altri cognomenome, magari di qualcuno solo il cognome, secondo come veniva, secondo gli incroci, ma tutti, senza lasciare fuori nessuno. Era anche un gioco divertente, per quanto di tempo ne andasse via davvero: sere a sistemare gli incroci e a cercare su enciclopedia e vocabolario i termini. Poi a numerare le caselle e mettere in ordine le definizioni. Dopo qualche anno per 10 euro ho comprato da uno di Bologna un programma che sistemava automaticamente definizioni e numerazione e che mi aiutava a cercare le parole per gli incroci, semplificandomi di parecchio il lavoro. Ho dovuto chiedere al tipo di reimpostare il programma in modo da permettermi di preparare schemi grandi abbastanza da farci stare una classe intera per ciascuno più tutto il resto. Lui lo ha fatto senza problemi e la cosa ha funzionato. Ma prima di avere il programma facevo tutto “a mano” e la faccenda era più laboriosa.
Non so se lo apprezzavano sul serio. Era un tentativo in più, un ultimo passo verso di loro per far capire che in qualche modo a loro ci avevo tenuto e avevo cercato di fare la mia parte meglio che potevo. Probabilmente non cambiava molto: se ero riuscito a scavar fuori fiducia abbastanza da portarmeli dietro tutti o quasi, allora il cruciverba era tutto sommato superfluo, una cosa in più che però a quel punto mi piaceva offrire quasi con un senso di gratitudine per avermi permesso di fare il mio lavoro e di continuare a crederci. Se invece da loro non ero riuscito a tirar su abbastanza, se non ero riuscito a impedire che il nostro tempo di ogni giorno diventasse il campo di uno quei combattimenti sordi che chiunque insegna è stato qualche volta costretto a sperimentare, allora di sicuro le parole crociate non bastavano a rimediare.
Comunque lo facevo: avevo cominciato e lo facevo per tutte le classi. Mi divertiva e speravo che anche loro un po' si divertissero e capissero che senso aveva. Perchè poi la cosa più bella e impegnativa era pensare per ciascuno di loro una definizione: serviva una cosa non ovvia ma possibilmente spiritosa senza essere offensiva, che a leggerla di prima botta doveva potersi confondere con le altre e però doveva riferirsi a un particolare per cui quel ragazzo o ragazza in qualche modo era famoso: un aspetto del carattere o del fisico, una mania o una passione, un episodio o un modo di dire o qualcos'altro del genere. E in effetti questa era la cosa che alla fine a loro interessava di più. Alla cena di classe di fine anno, quando si era finito di mangiare o quasi, tiravo fuori la mia cartellina con dentro una copia per uno (più o meno) dello schema e delle definizioni e anche qualche penna. Ma pochi si mettevano lì e cercavano sul serio di risolvere tutto il gioco: i più cercavano soprattutto la definizione che li riguardava e quando l'avevano trovata gli bastava. Non sono sicuro che ne valesse la pena: tutto sommato serviva un lavoro abbastanza lungo e scrupoloso, forse troppo, per una cosa poi piccola. Ma aveva un qualche peso e tutto sommato mi sembrava che funzionasse, che desse un po' di soddisfazione a loro come a me, che potesse essere un altro minimo elemento utile a far diventare la scuola la cosa che ho sempre voluto che fosse.
In ogni caso, da diversi anni non riesco più a farlo: non ne ho il tempo, perchè faccio troppe cose.

6 commenti:

  1. Solo per i solutori più che abili...

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  2. Leggo solo ora questo post, devo dire che per me il cruciverba ha funzionato, conservo ancora il ricordo della mia definizione: "a volte soffre di accumulo tritologico". L'episodio che l'aveva ispirata era quella mattina di circa 9 anni fa in cui, ritenendomi particolarmente spettinato, volevo seguire la lezione di storia con addosso un vecchio e colorato berretto di lana. In risposta a lei prof., che mi intimava di toglierlo, avevo sbottato stizzito:" Ho i cavei ingrumadi". Ricordo anche che insieme allo "storico" e ormai "compianto" amico di Motta ero salito sul podio dei primi tre solutori del cruciverbone, meritandomi in premio la videocassetta del film "Partitura incompiuta per pianola meccanica" di Nikita Michalkov. Premio che custodisco con grande gelosia e che in questi anni ho utilizzato ovviamente con molta parsimonia.

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    1. Non ricordavo ma adesso ricordo. Grazie per avermi restituito l'episodio. Sei sempre gentile. Non ricordavo neanche di avere offerto a volte dei premi. Quel film mi pare non è male, molto russo, molto Cechov. Come mai "compianto"? Veo barufà? (PS: "Tricologico")

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    2. ops, errore grammaticale. Nessuna baruffa, direi che lui ha perso la diritta via a causa della "foresta oscura"... :-)

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  3. potrebbe quasi farci un racconto per il blog su due grandi amici delle superiori che poi si perdono per strada nel delicato intreccio della vita. Poi però voglio qualche spicciolo per i diritti... gli esami comunque sarebbero finiti... il risiko attende, mi butta giù qualche data possibile?

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