[...] Abbiate molta pietà, Signore, del ragazzo
mingherlino e poeta, che di suo ha solo le costole e l’innamorata bassina. Ma,
ma abbiate maggior pietà dello spavaldo colosso sportivo impavido e forte, che
si avvia lottando, remando, nuotando, trafficando, alla morte [...].
(Enzo Jannacci, La disperazione della pietà, 1968)
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