Lo schema preparato per la 5LS B nel 2005 |
(qui lo schema in formato A4, le definizioni e la soluzione)
Puoi magari non prenderci del tutto, ma se davvero ci hai provato e hai fatto il possibile per andarci vicino, allora si sente. Naturalmente non importa il prezzo, piuttosto il tempo che ci hai messo. E' un po' come quando la zia ti invita a cena e ti fa la cosa che sa che mangi volentieri e ti dice che te l'ha fatta con tanto amore e tu sai che è vero.
Per
qualche anno, come segno di affetto pre-esame, come regalo di fine
scuola alle mie classi che uscivano, ho preparato un cruciverba,
grande, con dentro nomi e cognomi degli studenti: alcuni nomecognome,
altri cognomenome, magari di qualcuno solo il cognome, secondo come
veniva, secondo gli incroci, ma tutti, senza lasciare fuori nessuno.
Era anche un gioco divertente, per quanto di tempo ne andasse via
davvero: sere a sistemare gli incroci e a cercare su enciclopedia e
vocabolario i termini. Poi a numerare le caselle e mettere in ordine
le definizioni. Dopo qualche anno per 10 euro ho comprato da uno di
Bologna un programma che sistemava automaticamente definizioni e
numerazione e che mi aiutava a cercare le parole per gli incroci,
semplificandomi di parecchio il lavoro. Ho dovuto chiedere al tipo di
reimpostare il programma in modo da permettermi di preparare schemi
grandi abbastanza da farci stare una classe intera per ciascuno più
tutto il resto. Lui lo ha fatto senza problemi e la cosa ha
funzionato. Ma prima di avere il programma facevo tutto “a mano”
e la faccenda era più laboriosa.
Non
so se lo apprezzavano sul serio. Era un tentativo in più, un ultimo
passo verso di loro per far capire che in qualche modo a loro ci
avevo tenuto e avevo cercato di fare la mia parte meglio che potevo.
Probabilmente non cambiava molto: se ero riuscito a scavar fuori
fiducia abbastanza da portarmeli dietro tutti o quasi, allora il
cruciverba era tutto sommato superfluo, una cosa in più che però a
quel punto mi piaceva offrire quasi con un senso di gratitudine per
avermi permesso di fare il mio lavoro e di continuare a crederci. Se
invece da loro non ero riuscito a tirar su abbastanza, se non ero
riuscito a impedire che il nostro tempo di ogni giorno diventasse il
campo di uno quei combattimenti sordi che chiunque insegna è stato
qualche volta costretto a sperimentare, allora di sicuro le parole
crociate non bastavano a rimediare.
Comunque
lo facevo: avevo cominciato e lo facevo per tutte le classi. Mi
divertiva e speravo che anche loro un po' si divertissero e capissero
che senso aveva. Perchè poi la cosa più bella e impegnativa era
pensare per ciascuno di loro una definizione: serviva una cosa non
ovvia ma possibilmente spiritosa senza essere offensiva, che a
leggerla di prima botta doveva potersi confondere con le altre e però
doveva riferirsi a un particolare per cui quel ragazzo o ragazza in
qualche modo era famoso: un aspetto del carattere o del fisico, una
mania o una passione, un episodio o un modo di dire o qualcos'altro
del genere. E in effetti questa era la cosa che alla fine a loro
interessava di più. Alla cena di classe di fine anno, quando si era
finito di mangiare o quasi, tiravo fuori la mia cartellina con dentro
una copia per uno (più o meno) dello schema e delle definizioni e
anche qualche penna. Ma pochi si mettevano lì e cercavano sul serio
di risolvere tutto il gioco: i più cercavano soprattutto la
definizione che li riguardava e quando l'avevano trovata gli bastava.
Non sono sicuro che ne valesse la pena: tutto sommato serviva un
lavoro abbastanza lungo e scrupoloso, forse troppo, per una cosa poi
piccola. Ma aveva un qualche peso e tutto sommato mi sembrava che
funzionasse, che desse un po' di soddisfazione a loro come a me, che
potesse essere un altro minimo elemento utile a far diventare la
scuola la cosa che ho sempre voluto che fosse.
In
ogni caso, da diversi anni non riesco più a farlo: non ne ho il
tempo, perchè faccio troppe cose.
Ma sei bravissimo!
RispondiEliminaSolo per i solutori più che abili...
RispondiEliminaLeggo solo ora questo post, devo dire che per me il cruciverba ha funzionato, conservo ancora il ricordo della mia definizione: "a volte soffre di accumulo tritologico". L'episodio che l'aveva ispirata era quella mattina di circa 9 anni fa in cui, ritenendomi particolarmente spettinato, volevo seguire la lezione di storia con addosso un vecchio e colorato berretto di lana. In risposta a lei prof., che mi intimava di toglierlo, avevo sbottato stizzito:" Ho i cavei ingrumadi". Ricordo anche che insieme allo "storico" e ormai "compianto" amico di Motta ero salito sul podio dei primi tre solutori del cruciverbone, meritandomi in premio la videocassetta del film "Partitura incompiuta per pianola meccanica" di Nikita Michalkov. Premio che custodisco con grande gelosia e che in questi anni ho utilizzato ovviamente con molta parsimonia.
RispondiEliminaNon ricordavo ma adesso ricordo. Grazie per avermi restituito l'episodio. Sei sempre gentile. Non ricordavo neanche di avere offerto a volte dei premi. Quel film mi pare non è male, molto russo, molto Cechov. Come mai "compianto"? Veo barufà? (PS: "Tricologico")
Eliminaops, errore grammaticale. Nessuna baruffa, direi che lui ha perso la diritta via a causa della "foresta oscura"... :-)
Eliminapotrebbe quasi farci un racconto per il blog su due grandi amici delle superiori che poi si perdono per strada nel delicato intreccio della vita. Poi però voglio qualche spicciolo per i diritti... gli esami comunque sarebbero finiti... il risiko attende, mi butta giù qualche data possibile?
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